Indiretta ipnosi Bologna
Il passaggio dall'ipnosi diretta a quella indiretta rappresenta per la terapia ipnotica qualcosa di simile a quello che per la storia dell'umanità è stato il passaggio dalla preistoria alla storia. L'ipnosi Bologna della preistoria era una ipnosi che tendeva ad imporre con metodi autoritari la volontà dell'ipnotista su quella dell'ipnotizzato. Questo portava come conseguenza un allungamento enorme dei tempi di induzione e riduceva allo stesso tempo l'efficacia del procedimento. Dall'utilizzo di questo tipo di tecniche deriva la convinzione che un piccolo numero di persone sia ipnotizzabile
Certamente riuscire ad accedere allo stato di trance grazie a manovre impositive ed inefficaci necessita di particolari doti "ipnotiche" da parte del soggetto. Con l'avvento dell'ipnosi indiretta tutto si è modificato, il procedimento è divenuto migliore. L'ipnotista non deve più utilizzare canovacci rigidi e noiosi, ma guidare gentilmente chi ascolta verso una modifica naturale del proprio stato di coscienza. L'obiettivo è quello di ridurre l'attività della mente cosciente per favorire l'attivazione di processi e di risorse inconsce
L'associazione, che raccoglie medici generici e specialisti, fa parte della Federación latino americana de Hipnosis clinica ed è federata alla American Society of Clinical Hypnosis, oltre a essere collegata all'Inter national Society for Clinical and Experimental Hypnosis (L.S.C.E.H). L'A.M.I.S.I. è stata l'unica società che si è impegnata in campo nazionale di pro muovere e promulgare gli studi sull'ipnosi, tenendo corsi saltuari presso l'Università di Pavia e alla Cli nica Universitaria del Lavoro a Milano, all'Ospedale Galliera di Genova, alla Fondazione Carlo Erba di Milano (1961), per merito dei suoi associati Pavesi, Mosconi e altri. Dall'ottobre 1965 al gennaio 1966 per iniziativa del direttore dell'Istituto di Psicologia dell'Università Cattolica, professor Leonardo Ancona, Grano ne, presidente dell'A.M.I.S.I. tenne un corso presso questa Università e un altro ne tenne dal 29 giugno al 6 luglio 1968 con la collaborazione di ordinari universitari. Apparsa così per la prima volta in una Università Cattolica, l'ipnosi Bologna è entrata successivamente in una Scuola Statale Universitaria di specializzazione in neuropsichiatria per merito del professor Romolo Rossini di Modena che ha eseguito importanti ricerche cliniche sperimentali e invitò nel 1969 Granone a tenere alcune lezioni sull'ipnotismo presso quella Università.
Anche le nuove, perfezionate tecniche di induzione, che tengono conto dei molteplici fattori psichici in atto nella relazione interpersonale fra ipnotista e ipnotizzato (cap. 3 § 1 e 2; cap. 14) e che possono valersi di particolari ausili farmacologici (cap. 7), o fisici (cap. 4 § 9) permettono allo specialista un'induzione ipnotica più facile che nel passato. Certo bisogna ricordarsi che la suggestione ipnotica, come del resto tutte le psicoterapie, impegna a fondo la personalità del medico; essa non è come la semplice ricettazione, che richiede assai minor spreco di tempo e di energie. L'ipnotismo terapeutico esige sacrifici, costanza e passione che non tutti hanno, specie quando ci si trova di fronte a soggetti che stentano a raggiungere quella profondità di trance necessaria per la cura. Questa è stata un'altra difficoltà che ha ostacolato il progresso dell'ipnotismo nel tempo; tuttavia la pratica ci insegna che non tutte le malattie si risolvono sul piano farmacologico, con la somministrazione di so le medicine, laddove l'ipnosi Bologna può essere un mezzo assai efficace di cura e che quindi è opportuno conoscerla bene.