Voisin e ipnosi Bologna
Questo autore, in migliaia di casi, afferma di non avere mai avuto un serio inconveniente; come d'altra parte hanno testimoniato di non averlo mai avuto Liébeault a Nancy, Dumontpallier, Déjerine, Voisin e Bérillon a Parigi, Fontan e Ségard a Tolone, Schrenck-Notzing a Monaco, Forel a Zurigo, Ladame a Ginevra, Krafft-Ebing a Vienna, Hirt a Breslavia, Tukei a Londra, van Renterghem e van Eden ad Amsterdam, Moll a Berlino, Wetterstrand a Stoccolma. Affermazioni analoghe ha fatto Granone che, dopo oltre 50 anni di pratica ipnotica, nel 1988 si trova ancora a discutere con Colleghi i quali, edotti da una psicologia non clinica, con scarsa conoscenza dell'ipnosi e quasi nulla psichiatrica, affermano la pericolosità dell'ipnosi; paragonando la dissociazione raggiunta in essa a quella schizofrenica e le allucinazioni ipnotiche, a quelle deliranti psicopatiche. O temono che l'ipnosi conduca poi a questi eventi morbosi. Bernheim pensava che il danno di una estrema suggestibilità ipnotica potesse essere evitato per mezzo della suggestione medesima, con cui si ottiene dal soggetto l'oblio delle allucinazioni provocategli nel sonno ipnotico e con cui si può evitare anche che egli subisca la volontà e il comando di altri. Inoltre Bernheim sostituiva allipnosi, nei casi in cui questa era impossibile, la suggestione allo stato di veglia che anticipa l'ipnosi vigile di Granone (cap. 5, § la) e faceva appello a essa e alla dinamogenia psichica per la sua psicoterapia. Tale autore sosteneva comunque di aver addormentato individui intelligenti per mesi, ogni giorno, e anche due volte al giorno, senza aver mai riscontrato alcun danno alle facoltà intellettive. La scuola della Salpêtrière, concludendo i propri studi sul grande ipnotismo, non ne derivò invece molti incoraggiamenti per la terapia. Paul Richer e Gilles de la Tourette, nellarticolo Hypnotisme del Dizionario enciclopedico scrivono: «L'ipnotismo non è altro che un parossismo isterico provocato in luogo di quello spontaneo; esso agisce come i parossismi, modificando profondamente il terreno isterico.
Ma tale attività e assolutamente insufficiente per colmare le lacune nell'insegnamento della materia e le richieste di informazione del pubblico, per cui so no sorti in Italia gruppi di studiosi che nella carenza della scienza ufficiale cercano di fare conoscere, come sanno e come possono i problemi dell'ipnosi al pubblico sempre più numeroso ed eterogeneo che chiede di istruirsi in merito, Nel 1964, un Istituto privato di indagini psicologiche con consultori aziendali, pedagogici, scolasti ci, professionali, prematrimoniali, psicoterapeutici e grafologici diretto dal professor Marchesan, non medico, sensibile alle esigenze del momento con la collaborazione di medici fa il suo primo corso di ipnotismo a Milano, a cui ne seguono numerosi altri, Nel 1965 il dottor Guantieri fonda, al fuori dell'ambiente universitario e ospedaliero italiano, a Verona, il Centro di Ipnosi Bologna Clinica H. Bernheim e organizza dei corsi e simposi sull'ipnotismo, desti nati a durare nel corso degli anni successivi, con fecondi risultati e notevole risonanza, anche internazionale. Oggi il predetto centro si denomina Istitu to Italiano Studi di Ipnosi Clinica e Psicoterapie Bernheim.
Se il paziente, ad esempio, tentasse di difender si dall'ipnosi Bologna abbandonandosi a un vero sonno, gli si dirà che questo è dovuto all'ipnotismo; ciò causerà in lui una reazione contraria che lo porterà automaticamente in una condizione più propizia all'induzione. Se soggetto, invece, cercasse di simulare atteggiamenti suggeriti, bisogna fingere di non accorgersene: si lascerà simulare, si cercherà di non stancarlo e alla fine il commento sarà congedato senza alcuno. Nelle sedute successive, suggerendo stati catalettici o movimenti delle braccia e permettendo al paziente di continuare la sua simulazione, si noterà che i suoi movimenti diventano più lenti, lo sguardo più fisso, compariranno amimia facciale, lieve pallore, a volte sudorazione e infine ipnosi Bologna. Per vero è difficile che deve la maggiore o minore coscienza di un atto e circostanza ricorda molto, nella sua difficile diagnosi differenziale, quella che intercorre fra le simulazioni e le reazioni isteriche (Meares).