Bolsi e ipnosi regressiva costi
Bolsi (1936, p. 130), parlando della terapia dell'isterismo, sconsiglia l'uso abituale dell'ipnosi in questa malattia «come lama a doppio taglio, che accrescerà la suggestionabilità, e la tendenza all'automatismo e alla dissociazione», ma la indica come adatta terapia dei disturbi isterici che hanno resistito a ogni altro mezzo, G. Fumarola e G. Mòglie (1936, p. 275) scrivono: «L'ipnotismo è uno stato di sonno provocato, ma esiste anche un'autoipnosi, che generalmente è favorita da una consuetudine di quella provocata, il che costituisce uno tra i non lievi inconvenienti del metodo, di cui, pur riconoscendo gli indubbi effetti terapeutici nel ristretto campo di alcune forme psichiche, non siamo affatto entusiasti; tanto più che lo scopo di provocare il fenomeno del monoideismo, della concentrazione della coscienza del soggetto in una sola idea, si può ottenere con mezzi più naturali, più semplici, più rapidi. (Quali?). Da noi il metodo ipnotico è stato quasi completamente messo da parte eccetera... Né dobbiamo rammaricarcene, essendo, secondo noi, molto superiori gli inconvenienti che i vantaggi dell'ipnosi regressiva costi provocata: cessione completa della personalità individuale in mano di altri*, che, per quanto rispettabile, può usarne e abusarne a volontà; persistente, talora anche dopo il risveglio, esaltazione della preesistente suggestionabilità; depressione dei poteri volitivi; abitudine ipnotica come quella morfinica (?); morbosi legami affettivi tra ipnotizzato e ipnotizzatore, e infine trasformazioni non prevedibili, ma estremamente pericolose, dei sentimenti etici (?) e sociali del soggetto».