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Isteria di ipnosi Roma

Pertanto «la clinica non permette affatto di identificare isteria e ipnosi e di dire che esse sono due forme (l'una provocata e l'altra spontanea) della stessa nevrosi». Per Grasset tutti i sintomi dell'ipnotismo non derivano affatto da una suggestione diretta, dato che nell'ipnosi Roma vi sono dei fenomeni indipendenti da ogni suggestione. Questi fenomeni, detti fissi da Grasset, non sono per nulla costanti in ogni caso, né uguali in tutti i soggetti. Tra questi sintomi fissi, un primo gruppo si osserva unicamente tra i soggetti isterici: 1l'isterismo li fa nascere, e imprime ad essi soprattutto una forma particolare. Poi vi sono degli altri sintomi somatici fissi, dice Grasset, indipendenti dall'isterismo: questi sono fenomeni sensitivi, circolatori, respiratori. Infine vi sono dei sintomi psichici, che sono ugualmente indipendenti da ogni suggestione, e fra questi la memoria e lo stato intellettivo del soggetto. Durante l'ipnosi il soggetto ricorda il vissuto delle sue ipnosi anteriori e dello stato di veglia; allo stato di veglia, invece, non si ricorda degli stati d'ipnosi Roma. Perciò, se la suggestione ha una grande importanza nell'ipnotismo, essa non è affatto tutto, né può tutto sostituire. Alla concezione delle nevrosi sperimentali si rifà Morselli. Secondo questo autore, l'ipnotismo è «un sonno artificiale più o meno profondo, in cui alcune regioni del cervello restano come paralizzate, mentre altre vengono straordinariamente eccitate». Dal contrasto e dal vario combinarsi di questo stato paralitico di alcune parti e funzioni, con lo stato di eccitamento di altre parti o funzioni nervose, deriverebbe tutta la svariatissima e sorprendente fenomenologia del magnetismo, dell'ipnotismo e sonnambulismo, del braidismo, della fascinazione e degli altri processi consimili. La fenomenologia non è uguale in ogi individuo. Il sonno può variare da un semplice torpore alla sonnolenza, sino allo stato letargico. Inoltre, secondo Morselli, non tutti gli individui sono ipnotizzabili. COUÉ E LA TEORIA DELL'AUTOSUGGESTIONE E. Coué (1857-1926) nelle sue pratiche ipnotiche e nella impostazione psicologica di esse ribadisce tre punti fondamentali che riferisco e che per molti aspetti possono ritenersi validi ancora oggi. 1) La suggestione non agisce sulla volontà, ma sull'immaginazione, che è l'elemento dominante del subcosciente, il quale, a sua volta, influisce su tutte le funzioni del nostro organismo. Suggestionando e agendo sull'immaginazione, che spesso è in contrasto con la volontà, si riesce a ottenere gli effetti ipnotici conosciuti. La volontà in questi non c'entra, essa rimane nell'ombra, a meno che non si ponga al servizio dell'immaginazione. In merito a ciò Coué ci dà le seguenti leggi: a) quando la volontà e l'immaginazione sono in conflitto, vince sempre l'immaginazione, senza alcuna eccezione; b) nel contrasto tra volontà e immaginazione, la forza di questa è in ragione diretta del quadrato della volontà; c) quando la volontà e l'immaginazione si trovano d'accordo, l'una non si aggiunge all'altra, ma si moltiplica con l'altra; d) l'immaginazione può essere educata. Per Coué l'inconscio corrisponderebbe all'immaginazione. 2) L'ipnotismo deve definirsi «influenza dell'immaginazione sull'essere morale e sull'essere fisico dell'uomo».

Dr. Christian Panigalli

Psicoterapeuta specialista in ipnosi

Laureato a Padova, specializzato in Ipnosi a Milano: ricevo a Milano, Bologna, Roma, Padova, Firenze e Rimini. Utilizzo solo l'ipnosi come terapia e lavoro così: nel primo incontro svolgo un colloquio relativo alla problematica da affrontare ed anche la seduta ipnotica. Non propongo un percorso prestabilito, ma lascio che sia il paziente a verificare gli effetti così da potere valutare insieme come proseguire. Questo modo di procedere permette di evitare sedute inutili e rende la terapia più efficace

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