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Cosa c'è di vero nelle rapine con l'ipnosi

Le domande sulle fantomatiche rapine con l'ipnosi sono tra le più gettonate in relazione all'ipnosi. Periodicamente il telegiornale di turno si occupa della cassiera ipnotizzata piuttosto che dell'anziano signore il quale, una volta ipnotizzato, è stato indotto ad acquistare a caro prezzo un oggetto senza valore. Questo non fa che dare credibilità all'idea che l'ipnosi sia una tecnica malevola e che lo stato di trance venga ottenuto grazie ad un comando magico

È necessario fare un po' di chiarezza. Prima di tutto la memoria, da parte delle vittime, di ciò che è successo. Vi è mai capitato di essere interrotti durante un'azione abituale? Mi spiego meglio. State preparando un piatto di pasta e, nel momento in cui prendete il contenitore del sale in mano vostro figlio al ritorno da scuola vi comunica, orgoglioso, di avere preso nove in matematica. Dopo esservi congratulati con lui tornate a ciò che avete interrotto con un inquietante dubbio che vi assilla. Ho messo già il sale nell'acqua oppure no?

Come mai nella vostra memoria non è presente l'informazione che cercate? Considerate che il nostro cervello è potentissimo, ma ha delle risorse limitate. Deve risparmiare energia e capacità in relazione alla rilevanza delle situazioni e più un comportamento è abituale meno ne conserva il ricordo. Così che nel momento in cui imprevedibilmente un gesto meccanico viene sospeso e subito dopo veniamo assorbiti da qualcos'altro, quando ritorniamo a ciò che stavamo facendo non abbiamo informazioni sufficienti semplicemente perché non sono state fissate nella memoria. Allo stesso modo nascondiamo il denaro ed esso scompare, ci assicuriamo alla partenza per le vacanze che un oggetto di valore non venga trovato dai ladri e poi nessuno, nemmeno noi, lo ritroviamo e, nel più assurdo dei casi, nascondiamo una pistola (acquistata per sentirci al sicuro) perché i nipoti non la trovino e passiamo il resto della vita in ansia perché non sappiamo più dove l'abbiamo messa temendo che un bambino per caso la ritrovi.

Immaginiamo allora di essere un cassiere abituato a maneggiare il denaro svolgendo un compito allo stesso tempo complesso e ripetitivo centinaia se non migliaia di volte al giorno. È tardi, poco prima della chiusura, ci sono pochi altri clienti, siamo molto stanchi. Si presenta una signora distinta che paga l'oggetto che sta acquistando con due banconote, una da cinquanta euro e una da cento. La merce costa però molto meno. Nel momento in cui formuliamo il pensiero "è troppo denaro" lei ci chiede se è possibile, essendo la compagna di un avvocato noto cliente del locale, lasciare in deposito un pacchetto che lui, il giorno dopo, ritirerà. Mentre pensiamo a cosa risponderle sostituisce le banconote, scusandosi, con pezzi da cinque e alcune monetine. Nello stesso tempo sembra accorgersi che qualcuno le ha sottratto il cellulare, costosissimo, acquistato da poco.

Quando ritornerete a connettere i pensieri per capire quanto diavolo vi ha dato e quanto doveva pagare siete così sicuri di essere perfettamente in grado di non sbagliare? Tenete conto che non avete la consapevolezza di trovarvi di fronte ad una truffatrice, ma ad una elegante signora oltretutto compagna del noto avvocato del quale conosce le abitudini. Alla chiusa vi accorgerete così che manca del denaro e proprio non riuscite a darvi una spiegazione. Tranne un paricolare, quella distinta signora che armeggiava tra banconote e borsetta assieme ad una vaga sensazione di disorientamento della quale avete memoria. nient'altro. Un dubbio vi assale: siete stati ipnotizzati?

A tutti è capitato di perdersi in una città nuova. Ad un certo punto realizziamo che abbiamo perso tutti i riferimenti che un attimo prima ci davano la sensazione di sapere dove stavamo andando; magari siamo in ritardo, stanchi, affamati. Chiediamo allora ad un passante il quale potrebbe condurci dove vuole. A uno sconosciuto passante affidiamo la nostra mappa mentale. Affidandoci a lui troviamo una via per abbandonare il disagio nel quale eravamo immersi. "Non si preoccupi, mi segua, sto andando proprio nella stessa direzione". In questo tipo di truffa colui che ci fa perdere l'orientamento è la stessa persona che un attimo dopo ci si propone come guida. Ci affidiamo a lui e ci conduce dove vuole.

Il legame tra queste tecniche e l'ipnosi è la confusione. In modo consapevole più o meno anche un terapeuta ipnotista tende a favorire la confusione così da indurre un depotenziamento dell'attività della coscienza. La confusione viene indotta di solito attraverso la comunicazione di una struttura semantica complessa, con cambiamenti nel tono della voce, attraverso utilizzo di pause tra le parole, con il cambiamento del ritmo delle parole. In questo modo l'attività razionale e cosciente della mente si riduce favorendo l'efficacia delle suggestioni ipnotiche. Nella psicoterapia questo aiuta ad ottenere risultati che in altri modi non si riescono a raggiungere: liberarsi da una dipendenza, vincere l'ansia, migliorare le proprie prestazioni sportive, dormire più a lungo e tanto altro

Dr. Christian Panigalli

Ipnotista Psicoterapeuta

Laureato a Padova, specializzato in Ipnosi a Milano: ricevo a Milano, Bologna, Roma, Padova, Firenze e Rimini. Utilizzo esclusivamente l'ipnosi come terapia e lavoro in questo modo: nel primo incontro svolgo sia il colloquio relativo alla problematica da affrontare che la seduta ipnotica. Non propongo un percorso prestabilito, il paziente verifica dopo ogni seduta l'efficacia della terapia valutando insieme passo dopo passo come proseguire. Questo rende la terapia più efficace ed evita il rischio di dipendere dal terapeuta

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