Ipnosi e insonnia
Di solito i problemi incominciano con un periodo in cui il sonno peggiora. Questo può essere dovuto a molteplici fattori, ma il risultato è lo stesso. L'arrivo di un un bebè, problemi di digestione, preoccupazioni sul lavoro. La mancanza di sonno è spiacevole, il tempo nel letto non passa mai e il giorno dopo non si sta bene. Oltretutto la mancanza di riposo rende la mente stranamente più attiva.
Oltre a queste conseguenze negative può insinuarsi una preoccupazione specifica: essere, il giorno successivo, meno efficienti. Poco presenti sul lavoro, incapaci di sopportare la pressione derivante dalle responsabilità familiari, meno reattivi alla guida. In questo modo, nel momento dell'addormentamento, invece di lasciare che sia il sonno naturalmente ad arrivare, istintivamente si cerca di andarlo a prendere. È la fine (del sonno).
La conseguenza è un ulteriori peggioramento del riposo il quale innesca un circolo vizioso rendendo la mente allo stesso tempo sempre più stanca e sempre più attiva. Si avverte così, nel momento del risveglio, già l'attività mentale estremamente intensa. Sia il primo addormentamento che i riaddormentamenti notturni possono peggiorare indifferentemente.
Come agisce l'ipnosi
Pur intuendo che per migliorare il sonno occorrerebbe "non pensarci", può non essere facile farlo. L'ipnosi è utilizzata per interrompere il circolo vizioso che si è creato senza dare consigli su come comportarsi, ma cercando di modificare la condizione mentale che sostiene il blocco che si è creato.