Ipnosi
Durante la trance ipnotica l'attività della mente si modifica. La coscienza riduce la propria attività permettendo alla suggestioni di entrare in profondità. Non si scivola nel sonno, ma la consapevolezza di ciò che si ascolta si riduce.
Quello che si sperimenta è una sorta di rilassamento assieme a una sensazione di distacco. Le funzioni del corpo rallentano in modo simile a ciò che accade durante il riposo.
La coscienza rimane in ascolto, ma il terapeuta comunica al di là di essa in modo che le parole che utilizza abbiano effetto diverso da quello che avrebbero in un normale colloquio.
Le suggestioni sono parole utilizzate ad arte le quali, depositandosi in profondità, sono in grado di influenzare il pensiero liberandolo da condizionamenti limitanti.
La mia procedura ipnoterapeutica
La mia procedura prevede un colloquio iniziale allo scopo di inquadrare la problematica e fare una ipotesi di intervento condivisa con il paziente
Successivamente, durante lo stesso incontro, svolgo la seduta ipnotica che consiste nella induzione dello stato di trance al fine di comunicare le suggestioni terapeutiche che ritengo necessarie. Esse consistono in parole e frasi che hanno lo scopo di ottenere una sorta di condizionamento mentale allo scopo di liberare da ciò che si oppone alla piena espressione delle capacità personali
La trance ipnotica è uno stato di coscienza nel quale la parte più razionale della mente è meno attiva e così le parole, assieme al loro significato, riescono ad entrare più in profondità. Non c'è perdita di coscienza e non si scivola nel sonno, durante la maggior parte della seduta il soggetto rimane in ascolto e pienamente consapevole del significato delle suggestioni. Possono verificarsi momenti di distrazione, ma non interferiscono con l'efficacia del procedimento
Dopo ogni seduta lascio che paziente verifichi l'efficacia del trattamento senza programmare successivi incontri e nemmeno un percorso predeterminato. Questo per due motivi principali: il primo è evitare sedute inutili in assenza di risultati, il secondo è far sperimentare il cambiamento come una conquista personale (pur dopo un efficace aiuto) così da evitare la possibilità di sentirsi dipendendenti dalla terapia