Educare con i propri errori
Quale genitore non è stato assalito dai sensi di colpa dopo avere constatato di avere commesso un errore? Una reazione esagerata, una lite in famiglia, una scelta sbagliata, una dimenticanza, la consapevolezza dei propri limiti di carattere, una frase infelice. Dopo essere salito istintivamente sul banco degli imputati il processo per direttissima: colpevole senza nemmeno godere delle attenuanti.
La sensazione di non essere stato un buon esempio come un macigno sull'animo trascina a fondo. L'idea che il figlio rimarrà traumatizzato dalla propria pochezza è una ferita profonda. Pensare di potere essere la causa della sofferenza di chi più si ama lacera la coscienza.
D'accordo caro genitore: basta. Hai fatto un guaio, ma lo riconosci. Hai fatto soffrire la tua creatura, ma senza di te non avrebbe la vita. L'hai ferito, ma ne avrai per sempre cura.
Constata i tuoi limiti, armati di umiltà e di pazienza con te stesso, vai avanti. Non domani, oggi. Non quando sarai perfetto, quel giorno non verrà. Tuo figlio ha bisogno di te ora e non della falsa versione riveduta e corretta di te stesso, di come sei veramente. Non portare dal chirugo plastico il tuo carattere, non distendere la rughe della tua personalità con un lifting, non rendere turgide le labbra della tua affettività con qualche punturina
Manda un messaggio chiaro e definitivo: l'amore non è la perfezione, i difetti non rendono sterili, il dolore non impedisce di essere felici. Fai capire e comprendi tu per primo che se avessero figli solo i perfetti la razza umana sarebbe già estinta da tempo. Rilassati.
Così chiedi perdono, ma non ti dimenticare che tuo figlio ha bisogno di te. Avrà migliaia di esempi, ma solo due genitori. Sarà a un certo punto sazio di modelli, ma sempre affamato di amore. Quello gli devi dare. Un amore sincero, imperfetto, costante, inossidabile, tenace, vero, profondo, disinteressato. Concentrati su quello e dimentica tutto il resto.
Caro genitore, te lo ripeto. Concentrati sull'amore. Quello è la tua credibilità, la tua perfezione e il tuo dovere. Imparerai allora che educare non è la tappa successiva alla vetta della perfezione, ma la condizione imprescindibile di qualsiasi attività umana.