Dimagrire con l'ipnosi
Anche se può sembrare strano il cibo è in grado di dare dipendenza in modo simile a quello che accade per una droga. Chi vive questa condizione sperimenta questo. Sa benissimo cosa dovrebbe mangiare, ma è attratto irresistibilmente verso alimenti dei quali non ha un reale bisogno. Sente di non avere fame, ma non riesce comunque a controllarsi.
Questa necessità aumenta in situazioni particolari o in risposta a particolari emozioni. Così si mangia per rilassarsi, per riempire dei vuoti, per sentirsi meno soli o meno frustrati. Non vi è un reale motivo per cui questo accada e si finisce per rimanere sempre più prigionieri delle proprie abitudini.
Il bisogno di cibo cresce nel tempo mentre la sazietà e la capacità di controllarsi diminuisce. La condizione fisica peggiora progressivamente: il peso aumenta, l'attività fisica si riduce e il metabolismo rallenta. Vedere il proprio corpo in una condizione non ottimale incide sulla stima di sè e questo riduce la motivazione al cambiamento. Si crea così un circolo vizioso.
A volte si riesce in certi periodi a seguire una dieta, ma una volta raggiunti buoni risultati si cede alla tentazione riacquistando in breve tempo il peso perduto. Si rimanda allora tutto alla prossima dieta concedendosi ciò di cui ci si è faticosamente privati. Le vecchie abitudini diventano ogni volta più forti.
Alcuni sono portati a pensare che ciò accade a causa della propria carente forza di volontà o di un un incoscio desiderio di punirsi, ma non è così. Si finisce invece prigionieri di una condizione di dipendenza mentale a causa della quale si desidera ciò di cui non si ha veramente bisogno.
Sono spesso presenti due fasi: quella del controllo e quella della perdita di controllo. Nella prima ci si alimenta in funzione della riduzione del peso. Durante questo periodo si accumula frustrazione e non appena si sgarra si passa rapidamente alla sedonda condizione, durante la quale ci si butta sul cibo senza freni. In entrambi questi periodi il pensiero del cibo è un chiodo fisso, una specie di ossessione che allontana dal punto di equilibrio naturale: alimentarsi con soddisfazione e misura e controllarsi in base alle sensazioni di sazietà.
Quando si smarrisce la capacità di regolarsi in base ai propri reali bisogni si finisce preda della dipendenza. È a causa di questa condizione che si sente il cibo necessario per falsi motivi: rilassarsi, premiarsi, sfogarsi, gratificarsi, ecc. Uno degli elementi comuni a tutte le forme di dipendenza infatti è generare tutta una serie di alibi che giustificano l'abuso. Questi non sono la causa del problema, ma una conseguenza.
La terapia ipnotica
L'obiettivo della terapia ipnotica non è capire quali emozioni siano legate al cibo o quali frustrazioni portino a mangiare troppo. Lo scopo è cercare di far sentire liberati dalla dipendenza mentale che il cibo produce così da potersi regolare meglio e recuperare la capacità di sentirsi sazi. Ritrovare la condizione di equilibrio nella quale ci si alimenti senza preoccupazione e ci si sazi naturalmente.
La mia procedura ipnotica
In uno stato di profonda concentrazione, in assenza di interferenze e distrazioni, la parte cosciente e razionale della mente riduce la propria attività lasciando che le suggestioni si imprimano in profondità. Questo non è un sonno e non si perde il controllo di sè, ma una condizione di estrema tranquillità e concentrazione.
Importante
Per ultimo sottolineo un aspetto primario. Spesso un cattivo rapporto con il cibo è fonte di profonda sofferenza e la fragilità che ne deriva viene sfruttata per attirare verso prospettive miracolose. L'ultimo dei miei desideri e uno dei maggiori rischi è far credere che l'ipnosi possa fare prodigi. La terapia ipnotica ha semplicemente lo scopo di favorire un migliore equilibrio nei comportamenti alimentari per effetto della riduzione della dipendenza mentale nei confronti del cibo. Come conseguenza, assieme all'attività fisica e compatibilmente con indicazioni alimentari fornite da professonisti qualificati, il peso può diminuire.